'Grazie al potere delle emozioni, una storia come questa può farci immedesimare nei panni di un uomo a cui, altrimenti, non ci saremmo nemmeno mai interessati, per ricordarci che ogni essere umano hail potenziale per amare e redimersi.' Per Darren Aronofsky questo è la forza del cinema. E questa è il potere di The Whale, che arriva nelle sale italiane dal 23 febbraio. In concorso alla Mostra del cinema di Venezia (il cineasta newyorchese era stata al Lido già altre 4 volte; con il magnifico The Wrestler con cui vinse il leone d'oro nel 2008 e successivamente con The Fountain (2006), Il Cigno nero (2010) e Madre! (2017) questa pellicola rischia di far vincere a Darren un altro premio, ovvero l'Oscar. il lungometraggio ha infatti ottenuto 3 prestigiose candidature
Trasposizione cinematografica dell'omonima opera teatrale del 2012 scritta da Samuel D. Hunter, autore anche della sceneggiatura del film, The Whale è uno sbalorditivo esempio di cinema da camera. Girato in un'unica location durante la pandemia con un quintetto di 'attori, è un film che supere le anguste barriere del teatro filmato per trasformarsi in un dolente e miracolo lungometraggio in grado di commuovere tutti e di metterci in contatto gli uni con gli altri, al netto delle differenze di età e di genere.